![]() |
In risciò da Cittanova a San Giovanni Rotondo | |||||||||||
![]() |
Quindicesimo giorno: Bari-Molfetta Domenica 06 Giugno 2010 Q uesto unico, breve sonno notturno barese, arrangiato nell'ufficio di BAriBiciExpress, ha solo in parte contribuito a riordinare le emozioni vissute ieri e la notte scorsa a Bari in compagnia dei miei colleghi Baresi. Il giorno è perciò comiciato e continuato in un rilassato stato di euforia, come a volte succede quando si dorme poco. Abbiamo dunque lasciato entrambi piuttosto presto il garage-ufficio in via Nittis, Alain per consegnare un mazzo di fiori all'orario stabilito dal mittente della galanteria,
io per cercare ancora di visitare la Pinacoteca civica e prima possibile proseguire sulla Statale Adriatica almeno fino a Molfetta.
Ed ecco il palazzo della Provincia, che ospita all'ultimo piano la Pinacoteca Provinciale di Bari. Nell'atrio interno del piano terra si svolgeva una vendita rivolta agli appassionati di filatelia ed agli appassionati di calcio -quindi non a me- : si tratta di francobolli nuovi di stampa di una serie dedicata ai mondiali di calcio 2010. Mi viene consentito di parcheggiare il risciò nell'atrio interno videosorvegliato del palazzo.
Dopo la visita della Pinacoteca ho ripercorso l'intero lungomare che costeggia la città antica e il castello svevo. Poco oltre, all'ingresso del porto per le navi passeggeri, ho incontrato i miei colleghi sui risciò di Veloservice solertemente al lavoro: vengono a prendere i visitatori delle navi-crociera che fanno tappa a Bari per alcune ore, e pedalando li conducono fra le bellezze della città.
La periferia a nord-ovest di Bari centro è molto estesa, e ho trascorso il caldo lasso di tempo fra le 11h e le 14h per uscire da Bari senza incantarmi ad ogni pedalata per osservare cose per me insolite. Per rinfrancarmi della calura ho sostato lungamente e piacevolmente all'ombra presso la caffetteria-pasticceria-rosticceria "Venere" in strada S.Girolamo. Non avevano nessun the contro il maldigola; in compenso ho preso delle paste secche con le mandorle, un gelato al cioccolato e melone, una granta al caffè ed un the verde Earl Grey (grigio?!). Poi ho percorso la via Nazionale 16 adriatica, ma non quella per il traffico veloce, avevo anche un passeggero a bordo.
Santo Spirito è già un posto di villeggiatura , ma inurbato in Bari.
Giovinazzo è un simpatico borgo fatto della stessa pietra di Bari; un particolare pittoresco, che il borgo ha in comune con Molfetta, è il colore verdino delle persiane delle case: è ovunque lo stesso tono, molto più chiaro che nel resto dei paesi con la cultura della persiana verde. E avanti sulla Statale 16 Adriatica...
Intanto eran le 4 di pomeriggio, ed ero fremente di raggiungere Molfetta.
Le auto sostano contromano sulla statale 16, il paesaggio è brullo e pietroso, di tanto in tanto si incontrano strane costruzioni cilindriche di pietra grigiastra,
mentre al lato mare si sorpassano la terza e la seconda cala, dove la gente va al mare o al ristorante sul mare. Alla prima cala, che è a pochi passi dal centro cittadino, mi sono fermato a cercare di fare il bagno. L'acqua non era un granchè pulita, ed era anche troppo fredda...ma ha fatto piacere passeggiare un po' a piedi nudi sulla battigia.
Là ho chiesto ad alcuni ragazzini, che mi hanno riferito che Caparezza non abita più a Molfetta, e non c'è niente da vedere su di lui qui. Nessun monumento. Sul corso Dante Alighieri presso la piazza Municipio, a ridosso delle mura del borgo vecchio, qualcuno mi voleva scattare una foto. E prontamente ho riscattato indietro.
Già che ero al Municipio, ho usufruito dell'ufficio di informazioni turistiche annesso, aperto anche la domenica. In particolare oggi fra poche ore si svolge una importante processione religiosa, in occasione della festività del Corpus Domini. La cattedrale infatti era addobbata all'uopo Mi sono introdotto in un piccolo e ordinato centro storico composto da un piccolo numero di calli disposte a lisca di pesce, lastricate della stessa chiara pietra delle costruzioni. La più importante di esse è il duomo di San Corrado, o duomo vecchio. Qui mi sarei augurato di partecipare ad una messa, ma pare che tutti quanti nel paese, parroci e diaconi compresi, si stessero già preparando alla grande processione.
Mura della cittá vecchia presso la banchina San Corrado
Sulla banchina presso via San Domenico ho chiesto ad un bar dove si possa dormire a Molfetta, e mi è stato consigliato il convento dei cappuccini
Ho proseguito verso Est nella direzione indicatami attraversando un'area adibita al mercato e alle bancarelle, piena di famiglie a passeggio, per raggiungere il Convento dei Frati Minori, titolato alla Madonna dei Martiri.
Qui presso questa statua ho aspettato diverso tempo che si facesse vivo qualche frate, ma poi qualcuno della poca gente che popolava la piazza antistante il convento mi ha detto che sono già tutti andati alla processione. Disgraziatamente, qualcuno mi consiglia di cercare un certo albergo Savoia sul lungomare. In un traffico umano e automobilistico già impazzito, a causa delle limitazioni del traffico dovute alla processione, ho attraversato la Villa Comunale e sono entrato sul lungomare. Ero da poco sulla strada gremita di gente a passeggio, quando un gruppo di ragazzini di forse 12-13 anni mi circonda, alcuni si siedono dietro e uno di questi, cadiuvato dai compagni e aiutato dal fatto che non posso girarmi indietro mentre guido, mi prende tutto quello che riesce degli oggetti che tengo nella cabina passeggeri del risciò. Questo mi ha fatto andare un bel po' di sangue al cervello... meno male che qualche ragazzo più grande ha redarguito il ragazzino, un certo Domenico, altrimenti forse questa volta avrei perso anche il portafoglio, e ...la ragione. Ad ogni modo, poco dopo questo episodio sono rimasto un buon quarto d'ora a calmarmi - lo sguardo rivolto al mare. Ora avevo un unico desiderio: al più presto uscire da questa calca di gente potenzialmente ostile, trovare un albergo normale-economico dove parcheggiare, farmi una doccia e dormire. Beh, questo hotel Orion proprio non riuscivo a trovarlo. Ormai prossimo alla disperazione, nel buio, ho cercato consiglio presso l'unica traccia di vita umana nella zona: era una villa bellissima, denominata "New Lions" che in effetti con la zona desolata intorno non ci azzeccava nulla, con un giardino perfetto, come la villa di un plurimiliardario. Non ho ancora oggi capito che cosa si festeggiasse là dentro, comunque ogni tanto uscivano delle persone dal palazzo principesco, vestite come ad una festa di gala, e andavano nel garage al piano terra a prendere l'auto. Fatto sta che per un quarto d'ora chiedevo alla gente che usciva se sapessero indicarmi dove fosse questo benedetto hotel Orion, ma... queste persone erano o molto diffidenti (comprensibilmente), o completamente avulsi dalla realtà, o comunque ... erano QUASI TUTTI SORDOMUTI! Boh! Per fortuna un buon uomo che aveva lavorato a questa festa o matrimonio che fosse, e che non era sordomuto, mi ha spiegato esattamente come trovare una non appariscente insegna luminosa dell'Orion... che infatti era pochi metri più avanti! Una volta in camera, ero troppo stanco per qualsiasi cosa, ero anche troppo stanco per dormire, e il maldigola non mi dava tregua, mannaggia! Ho preso delle gocce di olio di bergamotto diluite nella acqua da gargarismo, quindi mi sono lentamente addormentato. Ululati in lontananza. |
Distanza Percorsa | km 27,5 |
---|---|
Peso Medio Giornaliero Lordo | kg 240 |
Dieta/Propellente Giornaliero | - 1 caffè;
- 1 cornetto; - 3 paste secche all'amarena; - 1 the verde; - 1 gelato al cioccolato e al melone; - 1 granita al caffè; - 1 involtino con würstel; - 1 panino con la porchetta e l'insalata. |
| |
![]() |
Per informazioni contattare rocco.marvaso@pizzeria-calcutta.com Copyright © 2010 Rocco Marvaso. |