![]() |
In risciò da Cittanova a San Giovanni Rotondo | |||||||||||
![]() |
Primo giorno: Cittanova-Locri Domenica 23 Maggio 2010 Qualche giorno prima della partenza prevista, domenica di Pentecoste, un volonteroso amico Cittanovese si è adoperato di aggiustare/attualizzare la superficie posteriore del risciò.
Nel corso della mattinata di domenica ho rassettato la casa e finito di preparare il bagaglio, ho cioè riempito il bagagliaio del risciò nel modo più economico possibile, eliminando via via indumenti, e altri oggetti superflui, che non sarebbero entrati in quegli approssimativi 70 cm³ sotto il sedile posteriore. Quindi sono partito da casa, e dopo poche centinaia di metri la prima fermata, alla Chiesa Matrice di Cittanova.
Quindi è ora di riempire la borraccia di acqua fresca, e, nel sole pieno dell'una, divorare i 9,5 km di salita che mi separano dal Passo del Mercante, il punto più alto della statale 111, la strada che collega Gioia Tauro, sulla costa Tirrenica con Locri, sulla costa Jonica. Da quell'altitudine di oltre 900m si raggiungerà il livello del mare, a Locri, dopo 25 km di discesa.
Dopo aver divorato appena qualche chilometro, ma soprattutto buona parte delle cose che mi sono portato da mangiare (un bel pezzo di pane con le noci, una confezione di wafers, due tranci di pizza, quasi tutta l'acqua), ero appena arrivato alla casa cantoniera chiamata dai locali "Mangiafico"
E proprio da lì comincia la parte interessante della salita. A tratti molto ripida. Tant'é che dopo un mucchio di tempo che avevo passato la casa cantoniera ho guardato in basso e mi sono venute le vertigini per quanto ero salito in alto...
Ma mi sono lasciato tempo, e fermandomi continuamente per non affaticarmi, ho potuto osservare tanti interessanti elementi del paesaggio che altrimenti non avrei notato. In particolare lungo questo tratto di strada si può osservare molto bene il variare graduale della vegetazione, dovuto al mutamento di altitudine repentino lungo un tragitto di appena pochi chilometri. Alcuni ciclisti domenicali lungo la salita mi avvertivano via via di quanta strada ancora manca fino all'altopiano di Zomaro, io mi sono via via rallegrato scorgendo i primi segni della flora di montagna, i faggi prima, e poi gli abeti. Poca strada ancora, ed ero al Quadrivio, un incrocio in mezzo ai boschi che collega il mare Jonio con il tirreno. Da qui si può proseguire diritti per Locri, o girare verso Canolo a sinistra o verso il villaggio Zomaro a destra. Qui ho fatto una meritata pausa presso il venditore di mustazzoli, da cui ho ricevuto appunto una confezione di mustazzoli morbidi, giacchè per quelli duri ci vorrebbe anche il vino dove ammorbidirli. I mustazzoli, o mostaccioli, sono i biscotti tipici della regione, fatti di farina, miele e mandorle.
Era ormai pomeriggio inoltrato quando dal quadrivio ho proseguito in discesa attraverso il tratto di statale che taglia la faggeta. Era così buio là sotto che la macchina fotografica ha avuto bisogno del flash! Ho proseguito la discesa sgranocchiando i mustaccioli, e presto ho abbandonato l'altitudine della faggeta. Ho incontrato lungo la strada delle tracce dell'ultima guerra, dei nascondigli lungo la strada da cui si accedeva a posti di avvistamento. Un ragazzino di quelle parti che ho caricato sul risciò per un tratto di discesa mi ha spiegato un po' che cosa stavo vedendo del panorama che mi accompagnava sulla mia destra: oltre la valle sul cui crinale scorreva la statale, si vedeva il paesino di Zipari. Ho attraversato il paesino di Monaci.
presto ho raggiunto il tratto di statale che costeggia l'altura su cui sorge l'antica città di Gerace. Qui mi sono fermato nel grande piazzale dove arrivano gli autobus. C'erano appunto alcuni autobus da viaggio, attorno ai quali si intratteneva un gruppetto di -avrei dedotto dalle sembianze- turisti giapponesi. E invece erano persone di Reggio Calabria, ma di origine Filippina, che erano lì per visitare Gerace. Oltre a loro alcune altre persone erano di origine Ucraina, anche loro venivano da Reggio Calabria. Appena entrato in Locri città mi sono fermato nella piazza centrale a chiedere informazioni alla gente sulle possibilità di pernottamento a Locri, mentre mi informavo ho fatto alcune brevi corse con la vivace gioventù del posto, che fra l'altro mi ha condotto ad una statua curiosamente abbigliata con la maglia nera e blu di una nota squadra di calcio, l'Inter, che viene venerata dalle popolazioni locale Proprio alcune notti prima, a Cittanova, in seguito ad una vittoria calcistica di questo team, il mio sonno era infatti stato accompagnato da innumerevoli avvisatori acustici bitonali in azione lungo le strade del paese.
Poi, per pura casualità, sono capitato a dormire probabilmente nel posto più bello che mi potesse capitare. Stranamente distolto dalle indicazioni che avevo appena ricevuto dai locali a cui avevo chiesto, ho imboccato una strada che mi inspirava, e mi sono ritrovato in questo Bed&Breakfast chiamato Kalinikta. Ne ho girati di Bed&Breakfast, ma uno cosi fine ed originale non lo avevo ancora onorato della mia presenza... Per non parlare dei suoi gestori, una giovane coppia di musicisti internazionali, di cui sono a mia volta molto onorato di essere stato ospite. Massimo é un percussionista di cultura internazionale, mentre Margherita è una cantante di Fado, quella musica che proviene dal Portogallo e che tocca il cuore. Anche se ero stanco sono stato molto felice di trascorrere parte della serata a chiacchierare con loro nella ancora tiepida aria serale della costa jonica. |
Distanza Percorsa | km 35 |
---|---|
Peso Medio Giornaliero Lordo | kg 200 |
Dieta/Propellente Giornaliero | - 100g pane con noci e semi di lino;
- 50g fiocchi d'Avena; - 1 banana; - 2 tranci di pizza; - 3-4 mustaccioli morbidi; - 1 latte di mandorla; - 1 confezione da 100g wafers; - 1 litro d'acqua. |
| |
![]() |
Per informazioni contattare rocco.marvaso@pizzeria-calcutta.com Copyright © 2010 Rocco Marvaso. |