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Il risciò: L'unica utilitaria davvero ecosostenibile: fa mediamente 100 km con un kg di pasta e ci vai praticamente ovunque. E la tua? In risciò da Cittanova a San Giovanni Rotondo
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Settimo giorno:
Melissa-Cirò Marina-Cariati

Sabato 29 Maggio 2010

Come andò che in quel di Cirò Marina mi trovai dinnanzi ad una Venere strabica (come è d'uopo che sia per una venere)e a Torretta di Crucoli fui ristorato mio malgrado con piccantissima sardella...



N ella mia stanza nell'hotel Dolce Stella ho dormito molto bene. Una cosa particolare dell'arredamento, è che sul tavolo della stanza sono disponibili delle Bibbie in diverse lingue. Al piano terra quando verso le 8 sono sceso per ripartire mi aspettava una buona colazione, e prima che il sole cominciasse a bruciare troppo ero già in cammino sul risciò verso Cirò Marina, costeggiando i vigneti che producono il famoso vino Cirò.

viaggio in risciò - vigneti di Cirò presso Cirò Marina

Sulla statale mentre costeggiavo una stazione di servizio in località Feudo sono stato attirato dalle grida festose degli avventori del bar. Mi è stato offerto da bere, una granita di caffè, e ho condiviso con queste simpatiche persone un po' di risate e buonumore.

Lasciando la statale 106 ed entrando in Cirò Marina, ho incontrato una bottega di lavorazioni in cuoio. il capobottega non faceva solo scarpe, ma principalmente sembrava occuparsi dei finimenti e delle decorazioni per i cavalli locali, che tradizionalmente partecipano ad una importante processione addobbati festosamente.
Poco più in là ho raggiunto il centro di Cirò, cioè la piazza dove si erge il duomo, dedicato a San Cataldo, patrono della città e quindi anche nome proprio di molta parte della popolazione maschile della città. L'affetto per San Cataldo si esprime fra la popolazione anche in certi graziosi manufatti, uno dei quali viene in quel frangente pitturato a mano da questo gioviale operatore commerciale della piazza.

viaggio in risciò - Cirò, statuetta di San Cataldo

I due amici qui fotografati sono entrambi attivi nella vita commerciale della città, e avvallo il loro augurio che attraverso azioni mirate della amministrazione cittadina il centro di questa graziosa città si possa popolare di visitatori e di negozi, anche al di fuori di agosto. Al momento sembra quasi una città fantasma!

viaggio in risciò -
Cirò, duomo di San Cataldo

Dall'altro lato della piazza c'è un palazzo, il cui piano terra è evidentemente da poco stato oggetto di un incendio, o un'esplosione incendiaria. Da là dentro posso fotografare il grazioso duomo cittadino. Mi stupisco che nella piazza centrale non ci sia qualcosa tipo un "bar centrale", e la gente mi informa che...il bar centrale era proprio qui dove c'é stato l'incendio. Poco più in là c'è un altro bar centrale, dove posso fermarmi a prendere qualcosa.

Lo spuntino consiste in una granita alla crema di caffè, un articolo di bar che sembra avere soppiantato su queste coste il più tradizionale latte di mandorla, e un pezzo di crostata con la marmellata.
Non posso non apprezzare la leggiadria e simpatia della giovane barista originaria della Dacia, accentuata da un leggero strabismo, che, per rimanere in tema di anacronismi e Magna Grecia , sarebbe secondo un'espressione comune una caratteristica della dea greca Afrodite (Venere per i Romani).

Al momento di lasciare Cirò, la mia meta successiva sarebbe Il mercato Saraceno. si tratta di un'area dove nel Medioevo gli arabi venivano a commerciare su queste coste con le popolazioni locali.
Ma pare che nessuno a Cirò sappia dove sia, e quei pochi giovani per strada (era l'ora dell'uscita da scuola) che ne sapevano di più, mi hanno portato a sbagliare strada. Probabilmente sono io che ho il senso dell'orientamento di un verme piatto!
Comunque, se vi capitasse di chiedere dei mercati saraceni, fate prima a chiedere della Madonna di Mare, che è il piccolo santuario che sorge accanto alle vestigia del mercato saraceno. Basta seguire la Via Madonna di Mare, salire per qualche chilometro e ci arrivate. lungo il tragitto potevo vedere dall'alto l'impianto di estrazione (di petrolio, o gas, o entrambi... fatto sta, che la gente qui, come a crotone, si lamenta che questa risorsa non viene usata a vantaggio della popolazione).

viaggio in risciò - Cirò, impianto di estrazione

Ai mercati saraceni ho fatto una lunga pausa pomeridiana. Ho parcheggiato e ho curiosato fra queste antiche costruzioni, dove era ancora possibile immaginarsi i diversi negozi, la ressa dei venditori e dei compratori, i rumori e gli odori dell'oriente.
Accanto allo spiazzo del mercato sorge la chiesetta di Madonna di Mare, e proprio in quel momento un uomo lì vicino urlava e menava con un bastone in un anfratto del lastricato. Io non capivo, ma ecco che veloce e viscido esce fuori un grosso serpente nero, che l'uomo vorrebbe eliminare. È veramente minaccioso, e ricorda una miniatura del drago di S.Giorgio. Nel giro di un secondo, prima di scomparire nei cespugli, spalanca le fauci e fa la linguaccia all'uomo imprecante, emettendo un sibilo sordo. Questi poveri animali, comuni in sud italia e chiamati in dialetto "Scurzuni", sono del tutto innocui, ma vengono trattati dalle popolazioni locali come i peggiori esseri diabolici.

viaggio in risciò - Cirò, mercati saraceni

Intanto arrivava un altro uomo del posto, che, non so bene come mai, ci ha raccontato per mezz'ora della sua vita e tutte le faccende della sua famiglia, Poi prima di proseguire, ho invitato i signori a gustare con me del cibo che m i portavo appresso: i ceci freschi che mi sono stati donati ieri a Crotone, i luppini rimasti da ieri, e il pane di Cutro con il patè di olive.

Quando in mezzo agli uliveti mi stavo per ricongiungere alla fedele statale 106 jonica, ho notato che il cartello stradale relativo è stato preso di mira da un novello Lucio Fontana!

viaggio in risciò - Cirò, insegna traforata

Sono uscito dal territorio di Cirò seguendo la Statale, curioso di visitare il prossimo paese, l'ultimo della provincia di Crotone, chiamato Torretta Crucoli.

viaggio in risciò - Cirò, Crucoli, s.s.106

Il paese è conosciuto per il suo cibo tipico, la sardella, che viene ricordata anche nel cartello stradale che ci da il benvenuto.

viaggio in risciò -
Torretta Crucoli, s.s.106

Si tratta, come avrei constatato da lì a breve, di una più o meno piccante salsina fatta di avannotti di pesci marini mischiati con pasta di peperoncini piccanti.

Mi sono inoltrato lungo la via principale, ho preso un delizioso thè al bar, e ho chiesto dove poter assaggiare la sardella. Ma in quel momento tutti i negozi erano chiusi per la pausa pomeridiana. Tuttavia fra i vicoli del centro ho incontrato una anziana donna, che mi ha invitato a seguirla dove ha la sua abitazione, presso il lungomare. A quell'ora il lungomare era gremito di decine di vivaci ragazzini e ragazzine che parlavano un dialetto per me poco comprensibile. La signora Lucrezia mi ha chiesto se sta sardella la voglio più o meno piccante. Io ho pensato di dire "bella piccante"... mentre aspettavo di ricevere questa specialità, è stato inevitabile che questi adolescenti e preadolescenti salissero sul risciò e si volessero divertire a scorrazzare in due o in tre su e giù per il lungomare, me alla guida.
Ad una estremità dl Lungomare potevo ammirare alcuni grandi dipinti murali, fra cui uno rappresentante la pesca con le lanterne

viaggio in risciò - Crucoli, murales dei pescatori di sardella

Poco dopo arrivava la signora con la salsina in un recipiente di plastica. Ma prima che potessi ripartire, TUTTI i ragazzini volevano farsi il loro giro della passeggiata, ed erano tanti! Prima di lasciare il paese ho fatto ancora una sosta per un altro delizioso the nello stesso bar di prima.

E ho anche voluto provare la merce appena ricevuta: la sardella, accompagnata con il pane di Cutro. Presa da sola è sempicemente impossibile mangiarla: troppo piccante. Con il pane di Cutro costituisce invece un malloppo difficilmente digeribile, se anche sopportabile.

Ancora pochi chilometri e comincia la Provincia di Cosenza, la più settentrionale della Calabria, patria storica e preistorica dei Bruzzi e degli Enotri.

viaggio in risciò - s.s.106, inizio della provincia di Cosenza

Poco dopo la statale 106 mi conduce verso il paese di Cariati, località balneare e, come evinco dal cartello di benvenuto, "città della tarantella".

viaggio in risciò - Cariati, s.s.106

In quel punto mi sorpassa un'auto locale, e la donna a fianco dell'autista mi apostrofa in polacco:"gdze jdzesc?", "dove vai?", e già capisco di essere in un luogo aperto ed internazionale. Entrato nel centro abitato mi fermo a mangiare e bere al ristobar-tavola calda in via Gaetano Natale

due crocchette di patate condite da una birra Peroni, una brioche e un caffè d'orzo. Dopo la visita di questo locale devo annotare qualcosa riguardo alla lingua locale: è una forma di calabrese che ha ben poco ormai in comune con il calabrese che conosco io per consuetudine familiare. Le persone possono parlare fra di loro senza che io capisca poco o niente. Il carattere di questa musica è alle mie orecchie semplice e montanaro, la associo a persone robuste e rozze. Perciò la barista in questo locale rappresenta un contrasto fra i suoi lineamenti esili ed eleganti e l'accento esotico di cui ho descritto.

viaggio in risciò -
Cariati, inaugurazione di un negozio

Poco oltre, quando il tramonto subentra al giorno, a lato della strada si sta inaugurando un negozio, e davanti al locale un nutrito gruppo di persone fruisce di un lauto rinfresco. Vengo invitato dai presenti a partecipare al banchetto, invito che accetto ben volentieri, anche se ho appena mangiato. Volentieri deposito qui fra le altre vivande il mio pane di Cutro. È decisamente troppo pesante e secco per il mio stomaco, forse sarebbe buono con la zuppa, ma non certo con la sardella!

Fra le persone del rinfresco ho l'occasione per scambiare alcune opinioni e pensieri su questioni diverse, nel frattempo qualcuno mi mette in mano una nuova bottiglia di birra, e il clima si fa decisamente allegro.
Ma il mio corpo chiede di dormire, e alcuni uomini mi indicano dove andare: sul lungomare, all'hotel "Gattopardo".

il gestore dell'albergo è un ex-emigrato in Germania ritornato in patria. E non è il primo che incontro oggi, che ha fatto "marcia indietro". Pare che la regione stia guadagnando terreno nell'economia, se nei tradizionali luoghi di immigrazione si avvertono invece segni di recessione.
La stanza è piccola ma in ordine; domani mi aspetta un lungo tragitto, attraverso la Piana di Sibari fino a Trebisacce. Quindi vado molto presto a dormire e dispongo di ripartire con il fresco dell'alba, quando tutto l'albergo e la città intera dormono ancora.



Distanza Percorsa km 35
Peso Medio Giornaliero Lordo kg 240
Dieta/Propellente Giornaliero - 1 caffè;
- 1 succo d'arancia;
- 1 brioche;
- 2 fette biscottate;
- 1 granita al caffè;
- 50g ceci freschi;
- 250g lupini;
- 50g pane di Cutro con patè di olive.
- 2 the verdi;
- 2 crocchette di patate;
- 2 birre peroni piccole;
- 1 brioche;
- 1 caffè d'orzo;
- 2-3 tortini ripieni salati.

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