- 1°viaggio: da Monaco di Baviera a Genova - prosieguo del 2°viaggio: da Roma a Cittanova - 3°viaggio: da Cittanova a S.Giovanni Rotondo -
prologo 1°giorno 2°giorno 3°giorno 4°giorno 5°giorno 6°giorno 7°giorno 8°giorno 9°giorno 10°giorno 11°giorno 12°giorno 13°giorno 14°giorno soggiorno romano

Il risciò: L'unica utilitaria davvero ecosostenibile: fa mediamente 100 km con un kg di pasta e ci vai praticamente ovunque. E la tua? In risciò da Genova a Roma
home


Undicesimo giorno

Martedi 13 novembre

Come andò che da Grosseto la strada Aurelia divenne pericolosa e dovetti deviare a monte fra le colline, finchè raggiunsi il paese di Albinia, dove fui intervistato al telefono da Caterpillar e venni poi ospitato in un agriturismo relativamente economico.



L a mattina mi sveglio con tutto comodo da questo fantastico letto matrimoniale che non mi ha fatto rimpiangere di non aver acceso il riscaldamento in casa. Con le cose che ci sono in cucina mi preparo un caffè e un caffelatte, mentre dei grossi gatti sornioni dal pelo lunghissimo entrano in casa dal giardino e mi guizzano sui piedi. Verso mezzogiorno mi appresto a lasciare il podere, con il sincero desiderio di ripassare di qua prima o poi.
Oggi è una giornata soleggiata ma sembra un po' freschetto, così mi vesto con i jeans lunghi, camicia e pullover, e una fascia lombare di lana che mi sono portato dietro contro i colpi di freddo alla schiena.

Per Grosseto sono ancora circa 5 km, in piano, e una volta lì vado al bar Ricasoli dove c'é un computer collegato a internet. Mentre per una mezz'ora ho risposto alle mail ecc., ho bevuto un buon the al guaranà e allo zenzero, e mentre il giovane barista mi raccontava qualcosa di questa città e della vita qui, ho mangiato ancora con grande appetito una focaccetta con fontina e prosciutto, e infine ho bevuto un'aranciata. Prima che lasciassi il locale un signore romano mi ha consigliato prima di Orbetello di fermarsi in un paese chiamato Albinia, nell'hotel Renato.

Poco fuori Grosseto mi sono ritrovato su una superstrada, dove però la segnaletica è piuttosto equivoca: dapprima compare il solito segno di divieto per i ciclomotori e le biciclette tipico delle superstrade, e davanti ad esso un altro cartello che obbliga le biciclette e i ciclomotori a uscire a destra, ma a destra è sempre superstrada, cioè una strada a due carreggiate di ognuna due corsie, con tir mostruosi che vanno a velocità pericolose.
Però su questa superstrada dopo pochi metri compare un cartello con la strada bianca in fondo blu con una linea rossa trasversale, che a casa mia significa “fine della superstrada”. Che però continua ad avere tutto l'aspetto di una superstrada.
Mi viene il dubbio che forse la strada aurelia s.1 scorre da qualche parte più a valle, cosi mi fermo a chiedere alla prossima area di servizi, e il tipo a cui chiedo spiegazioni mi rivela che questa è davvero l'Aurelia, ed é considerata la strada più pericolosa d'Italia.
Perchè ci sono delle strade agricole e private che si intersecano nella strada a scorrimento veloce senza che ci sia nè segnaletica ne le dovute rampe di accesso. Per me è pericolosa, forse, perchè i guidatori di tir non si aspettano di dover rallentare per superarmi, e, mi dispiace per loro, non c'è proprio nessun'altra strada che possa percorrere in alternativa. Quella è la via Aurelia, ed è praticamente preclusa al traffico non veloce.
Io la percorrerò comunque, perchè altrimenti dovrei allungare il mio percorso di 2-3 volte e fare su e giù per i monti. Non mi sembra il caso, anche perchè non sono un turista che si vuole necessariamente godere strade immerse nella natura e nella campagna, ma in definitiva voglio procedere speditamente e raggiungere la mia meta.

Poi dopo una decina di chilometri viene piano piano scuro, così osservando meglio la cartina vedo che c'è una strada provinciale che all'altezza di Collecchio si diparte dalla superstrada e prosegue qualche chilometro a monte parallela, andando su lievi pendenze a tagliare su per quei bassi colli e attraversando due piccoli corsi d'acqua, per scendere infine giù lungo il corso del fiume Albigna fino al paese di Albinia. Là, dopo aver comprato qualcosa di maremmano allo Sma sulla via Maremmana di Albinia (crudo toscano dolce, pecorino fresco) e qualche scatola di fagioli da zuppa, subito dopo il passaggio a livello mi sono fermato ad un bar dove alcuni operai mi hanno chiamato con evidente accento calabrese. Così mi sono fermato, e siccome dovevo parlare su Radiodue al famoso programma radiofonico Caterpillar da lì a mezz'ora, ho pensato che fosse meglio fermarsi in questo “Bar 74”, prendere un aperitivo fra qusta gente, e telefonare con i conduttori di Caterpillar attraverso il telefono del bar.
Che buono questo radicchio cotto con i bruschetti di pane offerto come aperitivo!! Prendo un the e poi un aperol.

Dopo la breve telefonata con la radio nazionale, durante la quale il gestore ha gentilmente abbassato il volume dell'impianto stereo, io me ne vado a cercare dove dormire. I calabresi del bar, che erano là a rivestire tubature della zona di una qualche materia speciale, mi avevano accennato di un posto deve dormire che costa poco, poi però hanno telefonato lì ed é stato loro detto che era già pieno.
Ma subito a monte del passaggio a livello mi capita di finire a comprare della frutta da un fruttivendolo che stava per chiudere.
Lui e la signora mi incitano a far presto perchè stanno chiudendo, io nella fretta arraffo dei pomodori e delle arance, e alla cassa chiedo ancora alla signora dove sia l'agriturismo. Il signore mi accenna ad un agriturismo che in inverno è adibito a domicilio per gli operai, e mi consiglia di andare li, omaggiando in questo anche la leggiadria della padrona di casa... quello è il posto già saturo di cui mi parlavano gli operai, forse anch'essi infatuati dalla leggiadria della padrona.
Allora mi consigliano di provare all'agriturismo Torre Capita, che é proprio a pochi passi di strada. Il buon fruttivendolo mi vuole offrire quello che ho appena preso, e mi ci aggiunge ancora delle mele. Mi racconta di suo figlio Francesco che è a suo dire un artistoide, e trova quindi una certa attinenza tra me e il suo figliolo. Profetizza che prima o poi ci riincontreremo. Me lo auguro anch'io.

All'agriturismo Torre Capita, mi danno una camera con due letti dentro per 25 €. Dopo che ho pagato il padrone mi dà le chiavi e il telecomando della televisione. Lo consegna sempre insieme alle chiavi perchè, dice, altrimenti i turisti se li portano sempre via. Chissa perchè!
Intanto mentre parcheggio il risciò sotto una tettoia di proprietà dell'agriturismo scendono le prime goccie di pioggia.
Si preannunciava burrasca.



- 1°viaggio: da Monaco di Baviera a Genova - prosieguo del 2°viaggio: da Roma a Cittanova - 3°viaggio: da Cittanova a S.Giovanni Rotondo -
prologo 1°giorno 2°giorno 3°giorno 4°giorno 5°giorno 6°giorno 7°giorno 8°giorno 9°giorno 10°giorno 11°giorno 12°giorno 13°giorno 14°giorno soggiorno romano

home Per informazioni contattare rocco.marvaso@pizzeria-calcutta.com
Copyright © 2008 Rocco Marvaso.