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Prologo
Come andò che finii per partire per Genova in sella al mio risciò
Ah
Si, sarebbe stato bello, da una parte, poter scrivere con disciplina giorno per giorno gli eventi finchè sono freschi nella memoria, invece di lasciarli sedimentare e sbiadire come faccio sempre io, e sarebbe stato meglio non dover decifrare quei geroglifici che ho scritto sul mio diario di viaggio con poco rispetto della logica e della grammatica, spesso in pessime condizioni di illuminazione. Invece è andata come è andata e in gran parte sono costretto a recuperare i nomi, i luoghi, i tempi e le sensazioni attraverso qualche pezzo di carta, uno scontrino, un bigliettino, un appunto fugace, e attraverso i ricordi delle persone che erano di volta in volta insieme a me.
Tutto è cominciato nel febbraio 2007, quando durante la mia visita di famiglia a Genova mi accorsi che qualcosa proprio non andava: la mimosa era già fiorita e sfiorita, la gente andava al mare. Io stesso che sono molto freddoloso a Recco in uno di quei giorni ho fatto quasi il bagno!
Quando sono tornato ai miei affari a Monaco, nel corso della primavera, vedendo ogni tanto i programmi della televisione italiana attraverso internet, mi sono accorto che nelle notizie e nei varietà si era da una parte molto allarmisti, spesso apocalittici, mentre dall'altra parte c'era sempre qualche problema più importante che distoglieva l'attenzione dalla notizia che il nostro clima sta cambiando repentinamente e che noi ne siamo in larga parte responsabili. In quel periodo in particolare si sentiva discutere dappertutto di matrimoni omosessuali e coppie di fatto. Dovevo smuovere me stesso e qualcun altro da questo torpore fatalista, dovevo fare qualcosa di forte nel piccolo delle mie possibilità, e ho pensato che unire l'utile a dilettevole sarebbe stata la cosa giusta.
L'utile: dovevo comunque andare presto a Genova per onorare di una visita la mia famiglia arricchitasi recentemente di un nuovo membro.
Il dilettevole: mi concedo un bel viaggio, trasportando tutte le mie cose indispensabili con me, visito alcune delle città storiche della Pianura Padana, visito i miei parenti milanesi, e dopo tre settimane arrivo a Genova, senza aver inquinato per nulla.
Come? Con il mio veicolo privilegiato, con il quale spesso lavoro nel centro di Monaco trasportando i passeggeri a forza di pedalate, con il risciò.
Per l'occasione ne ho comprato uno usato, e sul modello di 'pimp my ride' l'ho fatto adattare alle esigenze del viaggiatore: comodo bagagliaio capiente, chiusura con sicura, specchietti retrovisori, decorazione, sedili in pelle, impianto elettrico a energia solare, ecc. ecc.
Il 23 agosto, vigilia della data fissata per la partenza, si è applicata infine una grossa scritta sul retro della cabina passeggeri: 'Fa 100 km con 1 Kg di pasta. E la tua?'
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