In risciò da San Giovanni Rotondo a Bologna | ||||||||||||
Ventesimo giorno: da Castel S.Pietro Terme a Bologna Domenica 10 Aprile 2011
La via Emilia con il sole ancora basso e le sue ombre lunghe era magicamente calma e silente dopo il roboante sabato notte, le uniche, sparute anime vive sembravano essere gruppetti di bolognesi che con le biciclette e le scarpe da tennis onoravano la domenica con una placida gita fuori porta.
Quando sono uscito fuori alla tenue luce del primo mattino davanti all'albergo di castel san pietro dove ho pernottato, ho visto che una targa apportata su un lato dell'edificio informa il viandante che qui ha dormito nientepopodimeno che Giuseppe Garibaldi con la sua legione.
Ero dunque nuovamente in marcia, molto lentamente, lungo la via Emilia, mentre alle 8 e mezza già faceva caldo. Un'insegna mi indirizzava al paese di Medicina, che prima o poi forse varrebbe la pena di visitare.
In mezzo a grandi campi di grano ho raggiunto la località di Gallo Bolognese,
...per poi poco oltre fare un ultimo confronto del valore dei combustibili. Ora che sto scrivendo, un anno dopo, il prezzo della benzina è salito a quasi 1.90 € al litro!
E presto ero giunto ad un centro abitato ove una grande scritta dipinta sul muro di un edificio, evidentemente un esercizio gastronomico, recitava "Osteria Grande". Alchè mi hanno telefonato i ragazzi di Primavera Urbana, che mi attendevano a Bologna: "Dove sei ora?" "Sono di fronte all'Osteria Grande" ho detto, ma solo mezz'ora dopo mi sono reso conto che quello era il nome del paese e non dell'edificio. Che nome bizzarro per una cittadina!
Verso il limite ovest del centro abitato si erge una bella chiesa di mattoni rossi e ceramiche colorate, San Giorgio di Varignana, nel cui retro si stava svolgendo la preparazione di un grosso pranzo sociale per la festa odierna (San Lazzaro).
Il paese successivo si chiama Ozzano dell'Emilia. Ecco che dunque, mi direte, sono uscito definitivamente dalla Romagna e sono in Emilia. Evidentemente è così, ma presto dovrò considerare che, come spesso capita alle grandi metropoli come Bologna, la stessa città sul Reno , distante ormai appena una decina di chilometri a ovest lungo la via emilia, è piuttosto una enclave di qualcos'altro inserita fra Emilia e Romagna. Ozzano era una città romana, chiamata Claterna, mentre Bologna prima di essere romana era già un importante emporio Etrusco, chiamato Felsina, e poi avamposto celtico dei Galli Boi (da cui il nome Bononia). Dopo ancora un paio di chilometri ho attraversato il fiume Idice, e una volta a San Lazzaro di Savena, una città conglomerata con Bologna, potevo dirmi arrivato a destinazione.
L'apparire improvviso di due taxi-risciò di foggia diversa, accompagnati da spumante, gente che fotografava...
e un discreto numero di giovani bolognesi interessati ed interessanti...
al trasporto personale alternativo, ha destato l'attenzione dei passanti e dei turisti che affollavano piazza Maggiore. E chi non si sarebbe incuriosito vedendo una bicicletta gigante costituita da due telai fusi l'uno sopra l'altro?
Una specie di mini-critical-mass costituita dai membri della associazione bolognese Primavera Urbana e da diversi simpatizzanti in bicicletta si muoveva allegramente poco dopo onde compiere una sorta di breve escursione nel centro storico di Bologna. Mi è stato così mostrato un primo assaggio di questa stupenda città, per me nuova e tutta da scoprire, per esempio un punto in uno dei numerosi porticati, dove da una finestrella si poteva vedere uno dei canali che attraversano la città e che confluiscono nel fiume Reno, in uno scorcio assai simile a un canale Veneziano.
Intanto era il primo pomeriggio, e di gruppo ci siamo diretti per mangiare e bere qualcosa a piazza 8 agosto, dove intanto un gruppo di free-climber stava preparando per il tardo pomeriggio una session di scalata e di workshop presso la scultura tetraedrica nel centro della piazza. Nel resto del pomeriggio c'era ancora del tempo per fare corse di qua e di là con passeggeri occasionali, e, in seguito ad un piccolo inconveniente tecnico del BIBÒ bianco, ad armeggiare in tre con chiavi inglesi e smagliacatene in un angolo dei giardini Margherita. Più tardi, in serata, sono stato portato in un posto fantastico in un sobborgo a nord del centro (via Fioravanti 24), chiamato Ciclofficina Ampioraggio.
È un genere di luogo di cui avevo già spesso sentito parlare, scaturito come in diverse città del norditalia dalla cultura della condivisione di risorse e competenze propria dei centri sociali. Qui si tratta di un'ampia officina dove in una sezione ci sono ordinati per genere su diversi scaffali i vari pezzi che compongono una bicicletta, raggi, cerchioni, pedali, manubrii corone, ecc. e che viene frequentato veramente da ogni sorta di persone, che portano una bicicletta di cui non hanno piu bisogno o per cui non hanno piu spazio in garage, altre che invece ne cercano una e unendo i pezzi buoni delle bici lasciate qui possono con un po' di lavoro portarne via una propria, altre ancora che vengono a riparare la propria sostituendo dei pezzi, o ancora a fare delle modifiche bizzarre (si veda per esempio la No-Oil-giant-bike guidata oggi dal giovane regista L.Ártami), o delle creazioni su ruote mai viste prima, come il banchetto nuziale viaggiante.
Tutto all'insegna della filosofia, argomentata fra gli altri dal pensatore Ivan Illich, secondo cui la bicicletta è il mezzo di trasporto veramente democratico, che è stato negli scorsi decenni accantonato e deprivato quasi del tutto della sua validità pratica, venendo relegato dalla esuberante industria motoristica nel compartimento stagno dell'agonismo e del fitness. Abbiamo fatto alcune piccole riparazioni al BIBÒ bianco, poi siamo stati ancora lì a chiacchierare con diversi avventori del centro sociale, ove si svolgeva una festa di compleanno, ed infine mi sono lasciato guidare sino al cortile e alla casa dove il risciò e me avremmo pernottato per alcuni giorni. |
distanza percorsa | km 30 |
---|---|
peso lordo medio giornaliero | kg 230 |
dieta/propellente giornaliero | - 1 caffè ;
- 1 bicchiere spumante; - 1 tramezzino; - 1 hot-dog; - 2 the verdi; - 1 panino con insalata; - 1 birra media; - 1 e 1/2 litro acqua |
| |
Per informazioni contattare rocco.marvaso@pizzeria-calcutta.com Copyright © 2011 Rocco Marvaso. |