- 1°viaggio: da Monaco di Baviera a Genova - 2°viaggio: da Genova a Roma - prosieguo del 2°viaggio: da Roma a Cittanova - 3°viaggio: da Cittanova (RC) a S.Giovanni Rotondo (FG)
proemio 1°giorno 2°giorno 3°giorno 4°giorno 5°giorno 6°giorno 7°giorno 8°giorno 9°giorno 10°giorno
11°giorno 12°giorno 13°giorno 14°giorno 15°giorno 16°giorno 17°giorno 18°giorno 19°giorno 20°giorno epilogo

Il risciò: L'unica utilitaria davvero ecosostenibile: fa mediamente 100 km con un kg di pasta e ci vai praticamente ovunque. E la tua? In risciò da San Giovanni Rotondo a Bologna
home


Settimo giorno: da Vallevò a Ortona

Lunedi 28 Marzo 2011

Come andò che dopo un temporaneo crollo fisico, il risciò mi portò oltre le antiche trincee fra i sepolcri de' caduti, finchè nell'antica
Epineon pur fra tanti alberghi finimmo ad accamparci allo Stadio.


M i sono svegliato con un senso di nausea, poi i miei nervi ottici hanno preso a pulsare facendomi vedere il mondo a pallini colorati: sono i chiari segni di un abbassamento improvviso di pressione, dovuto probabilmente ad un simultaneo abbassamento della pressione atmosferica. Il tempo è coperto di nubi.
Poco dopo la pulsazione si è trasferita dentro la testa, provocandomi una dolorosa emicrania. Un simile malore mi era già accaduto nel corso dei miei viaggi, e sapevo che anche stavolta sarei sopravvissuto indenne. Ma intanto non potevo far altro che rimanere sdraiato a letto e sperare che passasse presto.
Intanto i miei genitori si occupavano di rassettare la casa prima di restituirla al proprietario. Io ho cercato di dormire, finchè verso mezzogiorno mi sono sentito meglio e mi sono alzato.
Prima di aver riportato le chiavi al gentilissimo proprietario, che era circa 1 km indietro lungo la statale, e prima che tutti fossimo pronti a ripartire, si è fatta l'una e mezza.

Vallevò

Lasciatami quindi Vallevò alle spalle ho prseguito pedalando fra curve e salite sulla costa dei trabucchi, queste strutture a palafitte distribuite qui e là lungo la costa che servono a pescare a largo anche quando la burrasca non permette di andare fuori in barca.

trabucchi

Ero già stanco ancora prima di raggiungere la marina di San Vito Chietino, giacchè il clima di oggi è caldo e umido.

....ma anche se pochi kilometri mi separavano da Ortona, meta della tappa di oggi, una volta scesop giù dalla località San Fino e superata la Marina di San Vito, ho avuto un importante assaggio di ripido territorio abruzzese.
Una salita che non aspettavo e che sembrava non finire mai. I cartelli mi assicurano di trovarmi già nel territorio di Ortona, ma sono contrade orograficamente assai distanti dalla città.

Ripari, Ortona

Dapprima si attraversa il territorio di Ripari, finchè durante la salita come un conforto compare improvvisamente sul retro di un cartello sul ciglio sinistro della statale la scritta manuale, un tempo diffusa in tutta la penisola, di "Dio c'è".

Dio c'è

Difatti non lontano, nella frazione di San Donato, una insegna erronea che indica i resti della basilica paleocristiana di San Marco mi ha casualmente dirottato verso un altopiano cosparso di casette affacciato sul mare, da cui ho potuto contemplare in stato di grazia un ennesimo fantastico panorama su tutto l'Abruzzo che mi son finora lasciato alle spalle. Era bellissimo.

san donato, ortona

Pensavo allora che la salita fosse finita, e invece no, da lì in avanti la statale va in piano fino al cimitero canadese,e poi scende in picchiata fino quasi al livello del porto di Ortona, per poi risalire fino alla città vera e propria. Davanti all'ingresso del camposanto i miei genitori mi aspettavano per mangiare insieme la merenda, con spremuta di arance e pane e marmellata.

cimitero di guerra canadese

Ne ho approfittato per dare un'occhiata all'interno di questo luogo, che ha dato l'ultimo saluto a tantissimi soldati canadesi sacrificatisi per espugnare Ortona alla fine del '43.
Una tavola marmorea recente scritta in italiano ed un'altra dell'epoca scritta in francese commemorano questo cruento campo di battaglia che è stato la città di Ortona, considerato da Winston Churchill la Stalingrado italiana.

cimitero di guerra canadese

Come dicevo, dopo il cimitero la statale ritorna a livello del mare, ma dopo lo svincolo per il porto, si torna ad arrancare ancora per un paio di chilometri, prima di raggiungere la città vera e propria, che sta in cima.

ortona

Intanto si erano fatte le sei di sera,e coominciava a far buio. Per prima cosa ad Ortona ho cercato di raggiungere un ufficio postale prima che chiudesse,sono stato così condotto dalle indicazioni dei passanti in corso Matteotti, con un sufficiente anticipo sull'orario di chiusura. Sbrigate le faccende postali, si svegliò la voglia di mangiare qualcosa di nutriente. Poco più avanti, proprio prima di entrare nella piazza del duomo, fui attratto dalla fragranza di focaccia che usciva da un fornaio, chiamato "fantasie di pizza". Qui ho assistito al calare del buio rifornendo il mio organismo con alcuni tranci di pizza variamente conditi, mentre un uomo offriva le sue rose agli avventori e ai passanti, ed un articolo di giornale appeso presso l'entrata raccontava di un matrimonio svoltosi di recente fra due giovani canadesi nella cattedrale lì dietro l'angolo, per desiderio di un nonno loro dell'armata canadese, il quale nel '43 per miracolo era sopravvissuto ai bombardamenti nella suddetta chiesa.

A questo punto ho cominciato a pedalare per le strade e stradine di Ortona cercando di capire dove avrei/avremmo dormito questa notte. Si è ben presto capito che il posto giusto per il camper sarebbe stato il parcheggio dello stadio, cosa che ho comunicato subito telefonicamente ai miei genitori che erano rimsti con il camper al cimitero canadese. Ma per il letto/doccia/comfort che mi sarei aspettato per stanotte, ho consultato non solo i passanti, ma anche l'internet, in un internet point veramente ben attrezzato, chiamato "Mastrocola", che mi ha fatto ricredere dopo che nemmeno a Termoli avevo disposto di neanche mezza postazione internet pubblica.

Il gestore del negozio è un giovane svizzero-abruzzese, cioè un Abruzzese nato e cresciuto in Svizzera.

Qui mi viene consigliato un B&B dai prezzi accessibili chiamato La Vivianella, che si trova sulla strada per Orsogna, piuttosto fuori dal centro. Ho pedalato nell'oscurità di viale civilta del lavoro per dei chilomtri, ma invano, perchè l'albergo era già pieno! Qui mi è stato consigliato di provare d un altro posto, da tutt'altra parte, sul versante nord-ovest della città, chiamato "da Licia". Ma il prezzo propostomi da "Licia" era davvero troppo alto per le mie finanze, perciò ho preferito passare un'altra notte in camper, meno comoda e più pericolosa perche il risciò rimane fuori ala mercè di chiunque, ma ho risparmiato denaro per il prosieguo del viaggio. Abbiamo consumato una frugale cena in camper, e poi a nanna, non prima di aver usufruito delle toilette del bar dello stadio, grazie alla gentilezza del nuovo gestore e del suo figliolo. Avrebbero riaperto il locale di lì a pochi giorni, ed erano anche di sera occupati ad imbiancare e riarredare.



distanza percorsa km 16
peso lordo medio giornaliero kg 215
dieta/propellente giornaliero - 1 caffè;
- 1,5 l d'acqua;
- 2 arance;
- 1 pz.pane e marmellata;
- 3 tranci di pizza;
- 1 piatto di pasta al pomodoro;
- 1 bicchiere di vino;

- 1°viaggio: da Monaco di Baviera a Genova - 2°viaggio: da Genova a Roma - prosieguo del 2°viaggio: da Roma a Cittanova - 3°viaggio: da Cittanova (RC) a S.Giovanni Rotondo (FG)
proemio 1°giorno 2°giorno 3°giorno 4°giorno 5°giorno 6°giorno 7°giorno 8°giorno 9°giorno 10°giorno
11°giorno 12°giorno 13°giorno 14°giorno 15°giorno 16°giorno 17°giorno 18°giorno 19°giorno 20°giorno epilogo

home Per informazioni contattare rocco.marvaso@pizzeria-calcutta.com
Copyright © 2011 Rocco Marvaso.