- 1°viaggio: da Monaco di Baviera a Genova - 2°viaggio: da Genova a Cittanova -3°viaggio: da Cittanova a S.Giovanni Rotondo
soggiorno romano 18°giorno 19°giorno 20°giorno 21°giorno 22°giorno 23°giorno 24°giorno 25°giorno 26°giorno In risciò a Cittanova

Il risciò: L'unica utilitaria davvero ecosostenibile: fa mediamente 100 km con un kg di pasta e ci vai praticamente ovunque. E la tua? In risciò
a Cittanova(RC)
home


Soggiorno Cittanovese

2008-2009

Come andò che il mio destriero rimase tutto 'sto tempo nella ridente cittadina, e cosa ne fu del sottoscritto


A quel punto, terminato un lungo percorso, mi sono interrogato sulla necessità o meno di scrivere anche qualcosa per trarre delle conclusioni, o, diciamolo, degli insegnamenti da questa esperienza di viaggio. Forse sarebbe meglio lasciare un open end, così che i più pigri non facciano come me, che invece che leggere tutto un libro cercano di sbirciare da subito nelle ultime pagine. La sostanza di quello che eventualmente qualcuno può imparare da questo tipo di viaggi sta più nel racconto, che in una esplicita morale posta in calce al testo.
In questo ruolo di moralista cadutomi sulle spalle, e dal quale cerco continuamente di tenermi fuori (ebbene si, sono un comune peccatore), non voglio qui neanche insinuare di essere io nel giusto, mentre chi conduce una vita consumistica e basata sullo spietato conseguimento di ricchezza materiale ad ogni costo sia da considerarsi necessariamente un poco di buono. Lontana é l'età in cui si vede o tutto nero o tutto bianco, e tutti siamo consci di quanto ricca sia ogni anima umana di lati belli e meno belli.

Piuttosto guardandomi dentro devo riconoscere che il più grosso motore che mi ha spinto a fare qualcosa che sfida un po'la normalità del trasporto odierno é stata la curiosità. É quella stessa curiosità congenita a noi esseri umani che, in ambiti ben diversi, e a volte potenzialmente pericolosi, ci ha portato a cercare l'immortalità, l'eldorado, la pietra filosofale, il pomodoro che non marcisce o il telefonino che si rompe appena scaduta la garanzia.

La mia ricerca sulla applicabilità della forza umana nel viaggio su lungo percorso risulterà forse inutile e stravagante anche per i posteri, oltre che per molti contemporanei, ma certo non pericolosa. Rappresenta anzi un passo avanti nel progresso verso forme di tecnologia che non ci rendano servi di questo o quel fornitore, come finora é stato con il petrolio, o il gas, e come magari presto potrebbe diventare con la materia prima dei pannelli solari.

La migliore forma di energia é quella che si risparmia, da una parte, e quella che si ricava sul posto dall'ambiente circostante, dall'altra:
energia metabolica, energia idrica ed eolica.

Gli esseri viventi sono già di per sè i più efficienti impianti fotovoltaici che si ci possa immaginare, capaci di autocostruirsi, autoripararsi, autoriprodursi, immagazzinare quantità anche enormi di energia. Quello di cui hanno bisogno per trasformare in energia i raggi del sole é per lo più già presente nell'ambiente circostante: aria, cibo, acqua.
Tutti svolgono poi per natura e senza sforzo ulteriore più funzioni contemporaneamente. Un asino scarica nell'atmosfera, come tutti gli animali, anidride carbonica...In compenso funziona da: tosaerba, produttore e distributore di letame in loco, autotrasportatore in zone impervie o non carrabili, trasporto personale ausiliario, trattorino, motore da frantoio, gioco per bambini, calorifero (vedi Natale!), eccetera eccetera (se avessi un asino certamente mi verrebbero in mente altri usi ancora...).

Stiamo cauti, a non prendere troppo sul serio il gioco di creare macchine imitatrici dei processi metabolici. Compiacciamoci della tecnologia di oggi, ma non scordiamoci neanche del buono di quella di ieri!



A Cittanova, il periodo successivo al mio arrivo é stato caratterizzato da una vita tranquilla e pressochè stanziale. Ho visitato i miei parenti, il mio vecchio nonno, e passato serate in allegria con i soliti compagni di giochi e di bevute. Il tempo é stato dal mio arrivo in poi quasi sempre freddo e piovoso, ma ho potuto usare i giorni meno bagnati per spostarmi con il risciò sul territorio della piana di Gioia Tauro, per trasportare la spesa, e per caricare la legna da ardere per il camino dagli uliveti fino a casa.
Naturalmente é stato possibile in alcune occasioni usarlo anche per portare le persone.
Tuttavia mi sono accorto presto che il territorio della Piana di Gioia Tauro e in particolare del territorio di Cittanova, che si trova appoggiata alle pendici del Parco Nazionale dell'Aspromonte, é parecchio scosceso. Naturalmente questa pendenza si fa sentire negativamente solo se si pedala ad un mezzo relativamente pesante, mentre non rappresenta un grosso impedimento per qualsiasi bicicletta con qualche cambio di velocità.
Quindi successivamente mi sono procurato una bicicletta per gli spostamenti quotidiani.
Un altro fattore ambientale che distoglie certamente molti abitanti del Sud Italia dall'uso di biciclette e simili, é sicuramente il clima: in inverno é facile doversi confrontare con pioggie a scroscio che durano giorni, accompagnate da raffiche di fortissimo vento gelido. Le strade per lo più non sono costruite nel modo migliore per resistere alla densità di precipitazioni invernali, per cui non é raro venire bagnati da capo a piedi se solo si cammina per strada, a causa delle auto che finiscono nelle profonde pozzanghere. E naturalmente in inverno tutti si spostano rigorosamente in auto... In seguito, dovendo trasportare spesso cose pesanti lungo un certo percorso di diversi chilometri in dislivello fra la città e la campagna, mi sono anche io adattato ad usare un'auto, una vecchia ford fiesta, davvero comoda, che consuma sì prezioso petrolio fossile/ gas fossile, ma ho soppesato i pro e i contro, e concluso che se la si usa con misura, e mossi da un buon obiettivo, é quasi "ad impatto zero", e comunque nel complesso non più antiecologica di una carrozza a cavalli (!). Trovo che un asino o addirittura un mulo con attaccato un piccolo carro sarebbero a lungo periodo una soluzione certamente migliore del risciò per compiere trasporti nella Piana in maniera "metabolica". Le strade mulattiere lo sono di già: mancano solo i muli!

Certamente chi fra i Cittanovesi leggerà queste mie fantasticherie penserà di leggere i deliri di un pazzo: come poter pensare nel ventunesimo secolo di ritornare ai carri a cavalli?
Bene, forse devo fare un esempio, per mostrare come la modernità non consiste nel motorizzare tutte le macchine indiscriminatamente, bensì nell'applicare ad ogni necessità la sua soluzione più consona: in Baviera non ha mai smesso di esistere un corpo di poliziotti a cavallo, che vengono utilizzati non solo per fare perlustrazione e servizio di ronda nelle zone precluse al traffico motorizzato (come i parchi cittadini), ma soprattutto per le situazioni di servizio d'ordine in grandi assembramenti di persone. Si é notato infatti che in quei casi, per esempio durante un importante evento sportivo, o un grande concerto, si può controllare molto più agilmente la folla muovendosi a cavallo.

Certo, per divertimento si potrebbe creare una macchina che riproduce esattamente le prestazioni di un cavallo, e magari dopo una ricerca di anni con grande dispendio di capitali si potrebbe arrivare ad un robot perfetto. Ma a che pro, se la civiltà umana ha già creato una tecnologia fantastica, quella dell'allevamento e dell'addestramento dei cavalli, che é in grado di funzionare senza dipendere da fonti di energia esauribili, senza investire capitali nella ricerca, senza aver bisogno di produrre pezzi di ricambio o di comprare materiali particolari provenienti da altre parti del Mondo?
Probabilmente molti qui rideranno immaginandosi Cittanova maleodorante delle deiezioni dei cavalli e degli asini, che in un visionario futuro sostituirebbero le macchine.
Certo, immaginarsi un futuro fatto di auto ad energia solare é un futuro molto meno maleodorante, ma anche molto meno probabile.
Si tratta di essere realisti, e di non bersi tutto quello che ci viene promesso dagli alchimisti/scienziati del nostro tempo.

Molti parlano di rilancio turistico del paese. Qualcuno é a Cittanova visionario abbastanza da immaginarsi un centro libero dalle auto? io si, e se fossi un turista in una città libera dalle auto ci andrei subito in vacanza, anche perchè sarebbe l'unica in Calabria. Inoltre le carrozze a cavalli al posto delle auto sarebbero un highlight imperdibile per il visitatore della Regione.

vota gangemi

Negli scorsi due anni ho soggiornato diverse volte per periodi piu o meno lunghi a Cittanova, traslocandovi anche una parte della mia attività artistica. Il risciò è rimasto sempre con me, e in alcune occasioni l`ho usato con grande gioia mia e di chi ne ha usufruito: scarrozzando per il paese il mio nonno centenario, durante le festività cittadine, come propaganda ambulante per una lista civica durante le elezioni amministrative del 2009.



- 1°viaggio: da Monaco di Baviera a Genova - 2°viaggio: da Genova a Cittanova-3°viaggio: da Cittanova a S.Giovanni Rotondo
soggiorno romano 18°giorno 19°giorno 20°giorno 21°giorno 22°giorno 23°giorno 24°giorno 25°giorno 26°giorno In risciò a Cittanova

home Per informazioni contattare rocco.marvaso@pizzeria-calcutta.com
Copyright © 2008 Rocco Marvaso.