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Chi sono e cosa ci faccio con questo sito web.
I FATTI
Il mio nome é Rocco Marvaso, ho 31 anni, sono nato e cresciuto a
Genova, da alcuni anni lavoro a Monaco di Baviera come artista e autista di risció.
Venerdí 24 agosto 2007
sono partito da Monaco di Baviera su di un risciò, una di quelle
biciclette-triciclo per trasportare la gente a mo'di taxi, che da
qualche anno adibisco ad utilitaria e strumento di lavoro, e
pedalando lungo una rotta prestabilita sono arrivato a Genova sabato 15
settembre 2007.
Le cittá principali in cui ho fatto tappa lungo la rotta sono
state Innsbruck, Bressanone, Bolzano, Trento, Verona, Vicenza, Padova, Rovigo,
Mantova, Parma, Piacenza, Lodi, Milano, Pavia, Tortona. Sul risciò
erano applicati dei messaggi attinenti al tema del trasporto a basso
consumo, e mi sono proposto di coinvolgere i passanti e gli avventori
sui temi del consumo energetico, in particolare in relazione ai
trasporti, e della nostra consapevolezza ecologica nei confronti non
solo dell'ambiente ma anche di noi stessi e dei nostri figli. Lungo
l'intero percorso ho offerto a chi ne avesse interesse o bisogno un
breve passaggio, per l'occasione gratuito, e i piú disinvolti hanno
potuto provare a guidarlo da soli.
Nelle principali cittá che ho attraversato ho dato luogo ad uno spontaneo taxi-service cittadino.
Un mese dopo il mio arrivo a Genova, entusiasmato dallo svolgimento
tutt'altro che scomodo del primo viaggio, ho deciso di rimettermi
in viaggio alla stessa maniera e con lo stesso veicolo prima dell'arrivo dell'inverno, in rotta verso il Centro e il Sud Italia.
Il mercoledì 28 novembre
2007, dopo avere fatto una sosta prolungata a Roma, essere stato traghettato da Civitavecchia a Palermo, e attraversato la costa settentrionale della Sicilia, sono felicemente arrivato alla mia destinazione definitiva per quell'anno, a Cittanova, nel sud della Calabria.
In questa tranquilla località agro-montana il risciò è rimasto finchè, nel maggio 2010, non ho preso a viaggiare verso nord. La meta di questo nuovo viaggio-pellegrinaggio era il santuario di S.Padre Pio in Gargano, che ho raggiunto infatti dopo 18 giorni di cammino il 9 giugno 2010.
LE MOTIVAZIONI
É un'idea che covavo gia da alcuni anni, perché trovavo umanamente
desolante percorrere cosí spesso in autostrada o in treno il tragitto
fra Monaco e Genova senza sapere ne vedere pressoché nulla di quello
che attraversavo. Per me Pianura Padana significava finora non molto
piú che un monotono avvicendarsi di fabbriche e campi coltivati,
un'area di puro attraversamento fra una cittá ed un'altra, mentre ora
questo grande spazio geografico ha nei miei occhi acquistato dei volti
amici, dei luoghi in cui ripassare a salutare, delle voci e dei rumori
da ricordare. Un mondo da scoprire con occhi nuovi grazie alla
particolare dimensione del viaggio, ad una velocitá di poco superiore a
quella di un uomo in corsa, comodamente seduto su un sellino e a
contatto con la gente.
Inoltre sin da quando per la prima volta sono salito su di un risciò e
ho trasportato delle persone sono stato preso dalla curiosità, ed ho
continuato a chiedermi per anni come sarebbe stato attraversare le
Alpi, la Pianura e gli Appennini su di un tale veicolo, quali fossero
le difficoltà reali -i ciclisti tendono infatti spesso nei loro
resoconti ad esasperare la difficoltà dei loro percorsi-.
Avevo insomma una grande curiosità di testare con le mie proprie forze anche questa possibilità di trasporto.
A questo stimolo prettamente privato si é sommata l'esigenza di assumere
un atteggiamento attivo in materia di ecologia. Ho cominciato perciò a
regalarmi una condotta di vita coerente ed attenta nelle mie piccole e grandi
attività. Ho voluto iniziare ad accumulare -per così dire-
contributi sotto forma di comportamenti gratuiti rispettosi del Creato,
come una piccola garanzia per un futuro vivibile per i miei figli e i
miei nipoti. Uno
di questi comportamenti consiste nel non essere completamente schiavi
del motore per gli spostamenti, cosa che é riuscita molto bene e ovunque ai nostri avi almeno fino ad un secolo e mezzo fa.
Se per caso davvero il clima diverrá sempre piú estremo, se davvero la
desertificazione avanza, e le falde acquifere si inquinano, se lo
strato di ozono continua ad assottigliarsi e da vaste aree del pianeta le persone giá oggi sono costrette a emigrare per inondazioni dovute al riscaldamento globale,
e se é noto che determinate attivitá umane hanno un ruolo rilevante in
questo deterioramento delle condizioni ambientali sul pianeta;
se anche
tutto questo fosse solo una visione pessimistica avvallata dalla comunità scientifica internazionale e dettata da un
inestinguibile catastrofismo antropocentrico, a nulla serve spostare il
sasso di scarpa in scarpa alla ricerca del grande colpevole (America,
Cina, multinazionali, politici senza scrupoli, ecc.) di cui potersi
sentire povere vittime inconsapevoli.
Non è necessario aspettare che sia la politica nazionale e internazionale a costringere le persone ad un rapporto equilibrato con l'ambiente, o alla moderazione nei consumi e nelle
abitudini di vita. Se i nostri figli o nipoti dovranno emigrare da
ampie zone dell'Italia perché il suolo sará stato impoverito
delle sue risorse, per la carenza di acqua, o perché semplicemente le
temperature diverranno insostenibili, o dovranno vivere
nell'ombra perché non c'é piu strato di ozono a proteggerli,
assumiamoci tutti per favore in quanto consumatori la nostra parte di responsabilitá, e non
solo in determinate occasioni in cui è d'uopo "fare" gli
ecologisti, ma nelle azioni concrete di tutti i giorni!
Il messaggio che ho scelto di legare alla mia azione non vuole essere
niente di “alternativo”, accusando il sistema o entitá
determinate, ma é piuttosto un generale invito rivolto al nostro stesso
buonsenso.
“FELICITÁ A BASSO CONSUMO”,
un'idea che trova riscontro nella dottrina cristiana ma anche in etiche
culturalmente molto distanti, e mi sono concentrato come spunto di
riflessione, che ognuno puó ampliare ad altri ambiti della propria
esistenza, ad un particolare aspetto del nostro essere consumatori, e
cioé allo spostamento personale.
FINALITÀ
Questi resoconti di viaggio hanno principalmente lo scopo di dare un
quadro fedele al vero dello svolgimento di questi viaggi su di un
veicolo da trasporto privo di motore , dando anche cosi un'idea concreta del
percorso e in generale di ció che aspetta chiunque volesse
intraprendere simili spostamenti extraterritoriali.
In questo non ho alcuna intenzione di perseguire scopi pubblicitari nei
confronti degli esercizi citati. Per amor del vero peró, i nomi degli
esercizi commerciali sono veri e non inventati, mentre mi sono preso la
liberta di modificare la gran parte dei nomi delle persone incontrate,
in rispetto della loro privacy.
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